
Bambini disinteressati, scarsamente integrati nel gruppo classe, poco inclini ad esprimersi ed a comunicare? Sono i bambini che spesso vengono definiti come svogliati, poco attenti, ma che in realtà pagano le conseguenze di un forte disagio affettivo e sociale. Tali bambini, descritti in questo modo da insegnanti e genitori, spesso, dopo accurata analisi e diagnosi risultano avere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento. In tale disturbo sono presenti difficoltà in specifici domini di abilità, quali la lettura, la grafia, l’ortografia, il calcolo, mentre il funzionamento intellettivo generale rimane intatto. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, più comunemente conosciuti come dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, rappresentano un problema ad alta incidenza nella popolazione scolastica, e possono essere frequentemente all’origine di casi di disagio e di abbandono scolastico anche precoce. È condizione frequente che il bambino venga segnalato dalle insegnanti delle scuole primarie o dal medico pediatra. Nonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata di dislessia, disgrafia e discalculia, prima della terza elementare, è possibile individuarne forti segnali già all’inizio della seconda elementare. In queste situazioni si rivela importante la collaborazione della scuola, con i servizi e il territorio ed il professionista, terapista e/o psicologo, che può occuparsi della presa in carico del bambino.